Venezia, 7 maggio 2024 – Oggi a Palazzo Mocenigo si è svolta l’inaugurazione dell’originale mostra “Alfabeto Marco Polo, Venezia Istanbul” all’insegna dell’amicizia e nel ricordo del grande viaggiatore veneziano Marco Polo a 700 anni dalla scomparsa. Oriente e Occidente, passato e presente si sono incontrati. Ed è stata una grande festa.
Tante le autorità presenti. Con il Sindaco Luigi Brugnaro, che ha tagliato il nastro, la direttrice scientifica del Muve Chiara Squarcina, i curatori Nadia De Lazzari (Associazione Venezia Pesce di Pace) e Vittorio Baroni, il Console Generale Onorario della Turchia in Veneto Filippo Olivetti, il Console Generale della Turchia a Milano Mehmet Özöktem, il principe Giovanni Alliata di Montereale, lo scrittore Pieralvise Zorzi, i disegnatori Disney Valerio Held e Maurizio Amendola, dirigenti scolastiche e insegnanti.
Sacerdote, Rabbino e Imam: insieme per un messaggio di Pace
Don Marco Zane del Patriarcato veneziano ha letto il messaggio del Patriarca Francesco Moraglia: “Con questi semplici e sinceri gesti si costruiscono autentici “ponti” di fraternità e pace e di pongono le basi necessarie affinché nel nostro Mediterraneo, nella nostra Europa e nel mondo intero si arrivi a ripudiare la parola “guerra”, con tutto ciò che di tragico e irreparabile essa comporta e a voler ricercare sempre – con intelligenza, magnanimità e determinazione – ogni possibile via di concordia e pace”.
Il Rabbino Capo della Comunità ebraica Alberto Sermoneta è intervenuto dicendo: “La città di Venezia è il punto di incontro di tante culture. È il luogo dove anche durante le tante persecuzioni si riusciva a vivere comunicando fra diversità. Marco Polo è l’uomo della modernità intesa come voglia di confrontarsi, conoscersi, dialogo. La diversità arricchisce e accomuna. Dal dialogo al rispetto, alla libertà, alla pace. La vita è sacra, rispettatela”.
L’Iman Yahya Zanolo della Comunità religiosa islamica italiana ha detto: “Pace, Salam, Shalom è il saluto che ci scambiamo in tutto il mondo. Sono felice di essere qui. I viaggiatori come Marco Polo mettevano in dialogo, tramite il commercio, Oriente e Occidente. Il commercio era occasione anche per un dialogo culturale e spirituale. Anticamente dai diari dei viaggiatori leggiamo che dal Magreb, India, Indonesia cristiani, ebrei e musulmani vivevano insieme e in dialogo”.
Indossando i costumi di Marco Polo e Donata Badoer – pensati e tagliati da Stefano Nicolao e dai sarti del suo atelier, cuciti da un gruppetto di detenute del Carcere Femminile della Giudecca e decorati dai bambini – c’erano gli emozionati alunni delle classi quarte della Scuola primaria Gallina che hanno offerto pesci colorati per gli amici turchi.
Da Istanbul con lo storico İlber Ortayli sono arrivate due delegazioni, quella delle dirigenti e delle insegnanti delle scuole Evrim, Ita e Lütfi Banat, quella del T-One Association e dell’Elgiz Museum che dal 28 al 31 maggio ospiterà la mostra “Alfabeto Marco Polo, Istanbul Venezia” con l’impegno delle scuole Evrim, ITA, Lütfi Banat e Marco Polo.
Nel salone affollato di ospiti – tra questi l’ex Ambasciatore Italiano a Istanbul Gianpaolo Scarante – c’era una nutrita delegazione della Turkish Airlines, partner supporter dell’evento, con il Direttore Ali Tipi e il Sals Manager Osman Yasin Tunçyürek che ha dichiarato: “Siamo felici. Ogni cosa è perfetta. I bambini sono importanti. Congratulazioni”.
Infine il taglio del nastro, per i piccoli studenti caramelle, penne e agende. Da domani iniziano le visite delle scuole: Cavanis, Diedo, Gallina, Foscarini, Manzoni, Michiel, Grimani, Visintini, San Domenico Savio, San Giuseppe.
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