L’oro e il mare, le navi e i ponti, Beirut e Venezia. E’ piena di luminosità l’opera realizzata dall’artista Mona Kabbani Khater di Beirut insieme all’artista Luigi Ballarin di Venezia.

La singolare composizione è inserita in un raffinato elemento decorativo in rilievo che la mette in risalto. L’opera è un unicum valorizzato dal colore azzurro. E’ la vastità del mare, quello Mediterraneo con le sue onde sferiche e quello dello specchio d’acqua della Laguna veneta che è la più estesa del mar Mediterraneo.
Il Mediterraneo è vita, storia, cultura, è incontro di popoli e di civiltà. Nelle coste orientali vi abitavano i Fenici dal 1200 al 539 avanti Cristo. Essi hanno inventato l’alfabeto, l’antenato di quasi tutti i sistemi alfabetici del mondo. Commerciavano soprattutto legname e altri oggetti che scambiavano con altri popoli. Navigavano anche di notte, prendevano come riferimento le costellazioni e tracciavano con abilità le rotte. La Laguna, formata da acqua, canali, barene, occupa una superficie di circa 550 chilometri quadrati. Nel 1987 il territorio è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. L’accesso al mar Adriatico è regolato dall’imponente opera del MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) che difende Venezia dal fenomeno dell’acqua alta.

Nel dipinto dei due artisti si ritrova anche il viaggio, che è meraviglia, scoperta, emozione che prende la forma di due navi fenicie e dell’antica mappa di Venezia. L’artista Mona Kabbani Khater ha inserito anche un pescatore. Non c’è niente di più bello dell’attesa. L’uomo viaggia e pesca. Il tempo scorre, lui sperimenta e trova… un tesoro. Trova Venezia che quest’anno celebra i 1600 anni dalla sua fondazione.

Nel retro del dipinto l’artista libanese Mona Kabbani Khater illustra in modo chiaro la sua opera soffermandosi soprattutto sul piano storico: “I Fenici sono un antico popolo originario della città di Fenicia che corrisponde al Libano. Per 2000 anni la Fenicia è stato l’anello di congiunzione tra l’Occidente e l’Oriente grazie ai marinai. I Fenici infatti oltre che abili agricoltori ed eccellenti commercianti erano grandi navigatori. Nel XIII secolo a.C. hanno anche inventato le prime lettere dell’alfabeto. Nel mio disegno ho rappresentato le navi fenicie e l’alfabeto. Un grande grazie all’artista Luigi Ballarin”.
Il dipinto verrà donato a una scuola che ha partecipato al progetto educativo internazionale “Disegni a 1000 mani”, ideato da Nadia De Lazzari dell’associazione di volontariato Venezia: Pesce di Pace.
Curiosità – Invenzione dell’alfabeto
I Fenici che scrivevano in cuneiforme hanno inventato, primi fra tutti, la scrittura alfabetica che si sviluppava su righe da destra a sinistra. L’alfabeto era formato da 22 segni consonantici. Le vocali non avevano segni.
Beirut Venezia per lo Sviluppo Sostenibile Agenda 2030
Il progetto “Disegni a 1000 mani, Beirut-Venezia” è orientato dall’Agenda 2030, obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile n. 1 Sconfiggere la Povertà, n. 4 Istruzione di Qualità, n. 10 Ridurre le Disuguaglianze, n. 11 Città e Comunità Sostenibili, n. 16 Pace, Giustizia e Istituzioni Solide.
